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Cosa fare se viene consigliata una terapia farmacologica in gravidanza?

In primo luogo è importante fare riferimento ad un interlocutore competente che per gli psicofarmaci è lo psichiatra. 
Amiche, parenti, persone a noi care non sono affidabili per consigliarci un farmaco anche se dicono di averlo provato con successo e che non è pericoloso. Bisogna confrontarsi con lo specialista psichiatra perché è l’unico ad essere in grado di valutare l’intensità dei sintomi , di fare una diagnosi e di valutare la terapia più idonea.
Ci sono farmaci antidepressivi che possono essere prescritti anche in gravidanza a dosaggi e tempi adeguati. E’ importante che una donna domandi e si tolga ogni perplessità prima di iniziare una terapia in gravidanza: dovrà essere convinta di ciò che stà facendo , sentirsi parte attiva nel percorso di cura. Curarsi con i farmaci in gravidanza significa andare ad appuntamenti e controlli periodici con il proprio psichiatra, poter contrastare eventuali opinioni e giudizi negativi sulla scelta fatta senza sentirsi in colpa, essere in grado di portare timori e preoccupazioni durante il percorso di cura senza sentirsi inadeguate.
Possibilmente evitate di leggere i foglietti illustrativi perché nessun farmaco trova un’indicazione in gravidanza. Inoltre gli effetti collaterali descritti spesso ci suggestionano e ci inibiscono dall’assunzione della terapia. Se proprio non si resiste a questa tentazione è bene portare dubbi e paure del farmaco allo psichiatra che potrà essere chiaro e d esaustivo in merito.