E’ meglio chiedere aiuto ai familiari o fare da sé e cercare di risolvere i problemi da sole?

Quando nasce un bambino la neo mamma deve confrontarsi con i compiti legati all’accudimento quotidiano di un neonato. Avverte stanchezza e dolori legati al parto, si sente più affaticata per la mancanza di un buon sonno ristoratore, le energie diminuiscono per l’allattamento; vive sentimenti di inadeguatezza e difficoltà di comprensioni dei bisogni del bambino. Una neo mamma ha bisogno di riposare, ha bisogno di non vivere ogni momento delle giornata in continuo stato di allerta ed ha bisogno di potersi fidare delle persone che la circondano. Chiedere aiuto diventa fondamentale, per poter recuperare le energie e quella serenità che aiuta a distinguere situazioni normali da problematiche che rischiano di diventare gigantesche e insormontabili.

E’ necessario nel post-partum una presenza fissa di un familiare a fianco della madre?

È necessario che la mamma sin dalla gravidanza possa individuare delle figure di riferimento in cui riporre la propria fiducia e a cui esplicitare senza imbarazzo le proprie difficoltà. Più che la presenza continua 24 ore su 24 di una persona fisica al suo fianco, la neo mamma ha bisogno di sapere che alcuni familiari sono disponili e attenti ad accogliere eventuali richieste. A tale proposito la madre non deve dimenticare come il  papà del bambino abbia un ruolo altrettanto significativo nell’accudimento e nella crescita psicofisica del figlio oltre che costituire una presenza importante e continua nel contesto familiare accanto alla madre.

Come far capire ai familiari che sono invadenti, senza offenderli?

La miglior strategia  per arginare l’invadenza dei familiari senza offenderli è utilizzare una modalità comunicativa diretta ed esplicita delle proprie emozioni e dei bisogni. Comunicare ad un familiare l’esigenza di trascorrere maggior tempo da sole con il proprio bambino o con il compagno, la necessità di sperimentarsi da sole senza un continuo appoggio e una supervisione sono richieste del tutto legittime e comprensibili. Allo stesso tempo  sottolineare l’importanza e il valore dell’aiuto che giunge dai familiari aiuta a non farli sentire esclusi e a predisporli ad un dialogo efficace che porti a una maggior soddisfazione di entrambe le parti. In questo modo è possibile mettere in primo piano i propri bisogni, senza trovarsi nella posizione di accusare  l’altra persona o di avvertire sentimenti di colpa o di irriconoscenza.