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Perchè il centro

I continui progressi conseguiti nel campo della medicina, della genetica e delle neuroscienze mostrano con sempre maggiori evidenze, la necessità di riconoscere la differenza di genere al fine di orientare e personalizzare al massimo la prevenzione e le cure.

In medicina ancor oggi si tende ad equiparare il funzionamento del corpo maschile a quello femminile negando di fatto numerose evidenze di diversità biologica (apparato cardiovascolare, metabolico oltre ovviamente a quello riproduttivo).

Doppio lavoro, stress, propensione tipicamente femminile ad occuparsi prima delle necessità degli altri che delle proprie e minore potere sociale ed economico agiscono sfavorevolmente sulla salute delle donne. Altri fattori stressanti frequenti della vita della donna, come il maltrattamento in famiglia e una violenza subita (abusi, molestie) sono condizioni che pesano fortemente sul carico di disabilità femminile.

Le donne vivono più degli uomini ma peggio: alcune malattie hanno infatti una incidenza e una prevalenza maggiore nel femminile; altre colpiscono esclusivamente le donne che vengono poi curate con farmaci non sempre specificatamente testati su di loro.

Diverse patologie psichiatriche si manifestano nel sesso femminile con una prevalenza superiore a quella maschile. I dati epidemiologici mostrano per la Depressione Maggiore una prevalenza doppia nella donna (10.2%) rispetto all’uomo (5.2 % ) analoghe differenze di genere sono riscontrabili anche nella Distimia, nei Disturbi Bipolare, nei Disturbi Affettivi Stagionali e nei Disturbi d’Ansia.

I disturbi dell’umore sono una patologia in crescente aumento tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel 2010 un adulto su tre soffrirà di tale patologia e che la depressione sarà al secondo posto dopo i disturbi cardiovascolari per prevalenza.

I disturbi affettivi e di ansia durante specifiche fasi del ciclo vitale di una donna, quali il giungere del menarca, la gravidanza, il post-partum e l’ingresso alla menopausa evidenziano come una specifica vulnerabilità biologica ed ormonale diventino un sottile filo conduttore nell’eziopatogenesi delle patologie psichiatriche, di genere femminile.

Alla luce di queste evidenze diventa doveroso imparare a costruire una mentalità ed un approccio alla salute diversificato, capace di apprezzare e modularsi sulle differenze di genere per costruire percorsi di cura sempre più personalizzati ed efficaci.