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Dal punto di vista psicologico, l’allattamento materno contribuisce in maniera significativa all’instaurarsi del legame tra madre e figlio.
Nel caso in cui si allatti il neonato seguendo uno schema orario, si focalizza maggiormente l’attenzione sull’allattamento nel suo scopo di offrire un pasto ad orari regolari e si utilizzeranno ulteriori modalità di stare in relazione con il bambino, in modo più simile a quanto si fa con l’allattamento artificiale. Tuttavia molte esperienze condivise da madre e bambino, durante il pasto, sono vissute in modo simile, in qualunque schema di nutrimento.

Consideriamo l’allattamento a richiesta come migliore esempio di adattamento evolutivo della coppia madre-bambino ed espressione di regolazione reciproca. A volte può essere invece utile per la madre optare per un allattamento che segua schemi prefissati, così come può essere necessario allattare artificialmente per specifici motivi.
E’ utile ricordare che l’alimentazione al seno e al biberon richiedono tecniche di suzione diverse: le tettarelle di gomma provocano una certa “sovra-stimolazione” che i bambini possono preferire al seno, più morbido. Ne può derivare una confusione nella suzione, soprattutto per i neonati molto piccoli, in fase di apprendimento della suzione al seno.

Durante l’allattamento, nelle prime settimane, i bambini succhiano alternando fasi attive di durata abbastanza regolare, con pause ugualmente regolari.
La durata delle fasi attive dipende generalmente dal flusso del latte, mentre la durata delle pause dipende anche dall’interazione con la madre.
Le madri nei momenti di pausa tendono a cullare e scuotere leggermente i loro bambini, ad accarezzare l’area intorno alla bocca, a retrarre il capezzolo o la tettarella.

I movimenti stimolatori della madre tendono a ridurre la probabilità di una ripresa immediata della suzione. La cessazione dei movimenti da parte della madre aumenta la probabilità di ripresa della suzione.
Questo fenomeno è l’esempio più precoce di apprendimento dell’alternanza di turni che avviene fra madre e bambino. Altri cicli di attività-pausacaratterizzano forme di comportamento che si sviluppano successivamente. (ad es. attenzione visiva agli oggetti, alternanza e allontanamento dello sguardo; interazione faccia a faccia, cicli di eccitazione e passività).