La sindrome premestruale può essere influenzata dallo stress?

La sindrome premestruale può essere influenzata anche dallo stress: infatti colpisce con più intensità le donne tra i 30 e i 40 anni. A questa età, le donne hanno più impegni dividendosi tra famiglia e lavoro sovente con la necessità di fare tutto, subito e bene. La ripartizione dei compiti e degli impegni da affrontare secondo priorità e capacità di delegare ad altri potrebbe aiutare a ridurre il carico di tensione che inevitabilmente si accumula quando si cerca di fare tutto da sole senza chiedere aiuto a chi ci sta vicino.

La sindrome premestruale può scatenare aggressività?

Uno dei sintomi gravi della sindrome premestruale è l’aggressività. Il sintomo è tanto più grave quanto più compromette la vita quotidiana della donna rendendola incapace di gestire in modo adeguato relazioni familiare o sociali. Quando ciò avviene e la qualità di vita della donna peggiora drasticamente disturbando le sue capacità di relazione con il mondo si parla di Disturbo Disforico Premestruale. Non è un caso che questo disturbo in America viene riconosciuto come un attenuante nei processi dove una donna è colpevole di reato di aggressione.

L’attività fisica può essere di aiuto quando si soffre di sindrome premestruale?

Quando i disturbi premestruali sono di leggera o media entità, l’attività fisica può contribuire al benessere. Bastano 10-20 minuti di esercizio fisico, possibilmente per 3-4 volte a settimana come una  corsa moderata, o lunghe camminate. Il movimento favorisce il rilascio di endorfine, sostanze utili per combattere il dolore, che diminuiscono proprio nei giorni che precedono le mestruazioni. L’attività fisica fa aumentare i livelli di serotonina, il neurotrasmettitore del benessere, importante per ottenere un miglioramento dell’umore ed un sonno riposato. Inoltre le attività fisiche aerobiche aumentano il flusso di sangue diretto ai muscoli di tutto il corpo, e questo aiuta a sciogliere i crampi e a far scomparire il dolore.

La sindrome premestruale può essere influenzata dallo stress?

La sindrome premestruale può essere influenzata anche dallo stress: infatti colpisce con più intensità le donne tra i 30 e i 40 anni. A questa età, le donne hanno più impegni dividendosi tra famiglia e lavoro sovente con la necessità di fare tutto, subito e bene. La ripartizione dei compiti e degli impegni da affrontare secondo priorità e capacità di delegare ad altri potrebbe aiutare a ridurre il carico di tensione che inevitabilmente si accumula quando si cerca di fare tutto da sole senza chiedere aiuto a chi ci sta vicino.

La sindrome premestruale può scatenare aggressività?

Uno dei sintomi gravi della sindrome premestruale è l’aggressività. Il sintomo è tanto più grave quanto più compromette la vita quotidiana della donna rendendola incapace di gestire in modo adeguato relazioni familiare o sociali. Quando ciò avviene e la qualità di vita della donna peggiora drasticamente disturbando le sue capacità di relazione con il mondo si parla di Disturbo Disforico Premestruale. Non è un caso che questo disturbo in America viene riconosciuto come un attenuante nei processi dove una donna è colpevole di reato di aggressione.

L’alimentazione

Si può cercare di alleviare questi sintomi con un’alimentazione adatta, numerosi studi indicano che vi sono sostanze che aggravano i sintomi della sindrome premestruale e altre che la alleviano.

Tra le sostanze che aggravano i sintomi abbiamo:
1. la caffeina;
2. l’alcool;
3. il cloruro di sodio (sale). Il sale contenuto nei cibi può aumentare la ritenzione idrica presente, attenzione quindi ai seguenti alimenti.
Tra quelle che alleviano i sintomi troviamo:
1. il magnesio: è presente in quasi tutti gli alimenti, anche se in concentrazione diversa. Le quantità maggiori sono contenute nei legumi, nei cereali integrali e nella frutta secca.

2. Gli acidi grassi essenziali:nella categoria degli acidi grassi polinsaturi si distinguono gli acidi grassi essenziali. La loro essenzialità deriva dal fatto che non possono essere sintetizzati dall’organismo umano e devono essere quindi introdotti necessariamente con la dieta. Gli acidi grassi della serie ω-3 sono normalmente presenti negli alimenti marini, in alcune piante ed anche in alcuni prodotti animali quali pollo, tacchino e uova mentre gli acidi grassi più importanti della serie ω-6 sono presenti soprattutto negli oli di semi.
3. la vitamina B6: è largamente diffusa negli alimenti di origine sia animale che vegetale e si trova in latte, pesce, cereali, patate, formaggi, spinaci, fagioli, carote.

4. Gli alimenti che favoriscono la produzione di serotonina: viene sintetizzata a partire dall’aminoacido triptofano che, attraverso vari passaggi, viene trasformato in serotonina.
Il triptofano deve essere assunto con la dieta. Esso è contenuto in abbondanza in diversi alimenti: cioccolato, banane, datteri,  arachidi, latte e latticini. Ma senza  le vitamine B3, B6 e C, il “triptofano” non si trasforma in “serotonina”. La vitamina B3 si trova in grano, orzo, legumi, pomodori, latte, formaggi, pesce, carote, patate e la vitamina C in frutta e verdura fresca (specie agrumi, kiwi, peperoni, broccoli).

5.I fitoestrogeni: hanno una una debole azione ormonale e svolgono un effetto protettivo nei confronti di osteoporosi, malattie cardiovascolari.si trovano in legumi (soia, fagioli, piselli, fave, lenticchie); alcune verdure (cavoli, broccoli, cavoli cappuccio, cavolini , rape e cime di rapa); cereali integrali;noci e semi di lino e girasole.

L’alimentazione

Si può cercare di alleviare questi sintomi con un’alimentazione adatta, numerosi studi indicano che vi sono sostanze che aggravano i sintomi della sindrome premestruale e altre che la alleviano.

Tra le sostanze che aggravano i sintomi abbiamo:
1. la caffeina;
2. l’alcool;
3. il cloruro di sodio (sale). Il sale contenuto nei cibi può aumentare la ritenzione idrica presente, attenzione quindi ai seguenti alimenti.
Tra quelle che alleviano i sintomi troviamo:
1. il magnesio: è presente in quasi tutti gli alimenti, anche se in concentrazione diversa. Le quantità maggiori sono contenute nei legumi, nei cereali integrali e nella frutta secca.

2. Gli acidi grassi essenziali:nella categoria degli acidi grassi polinsaturi si distinguono gli acidi grassi essenziali. La loro essenzialità deriva dal fatto che non possono essere sintetizzati dall’organismo umano e devono essere quindi introdotti necessariamente con la dieta. Gli acidi grassi della serie ω-3 sono normalmente presenti negli alimenti marini, in alcune piante ed anche in alcuni prodotti animali quali pollo, tacchino e uova mentre gli acidi grassi più importanti della serie ω-6 sono presenti soprattutto negli oli di semi.
3. la vitamina B6: è largamente diffusa negli alimenti di origine sia animale che vegetale e si trova in latte, pesce, cereali, patate, formaggi, spinaci, fagioli, carote.

4. Gli alimenti che favoriscono la produzione di serotonina: viene sintetizzata a partire dall’aminoacido triptofano che, attraverso vari passaggi, viene trasformato in serotonina.
Il triptofano deve essere assunto con la dieta. Esso è contenuto in abbondanza in diversi alimenti: cioccolato, banane, datteri,  arachidi, latte e latticini. Ma senza  le vitamine B3, B6 e C, il “triptofano” non si trasforma in “serotonina”. La vitamina B3 si trova in grano, orzo, legumi, pomodori, latte, formaggi, pesce, carote, patate e la vitamina C in frutta e verdura fresca (specie agrumi, kiwi, peperoni, broccoli).

5.I fitoestrogeni: hanno una una debole azione ormonale e svolgono un effetto protettivo nei confronti di osteoporosi, malattie cardiovascolari.si trovano in legumi (soia, fagioli, piselli, fave, lenticchie); alcune verdure (cavoli, broccoli, cavoli cappuccio, cavolini , rape e cime di rapa); cereali integrali;noci e semi di lino e girasole.